Le sfoglie pittoriche 1998

Nelle prove già dipinte nel 1997 ho raggiunto una combinazione pittorica abbastanza soddisfacente le sfoglie pittoriche si sovrappongono lasciando fuoriuscire il corpo sottostante, mischiandosi lacerandosi, fondendosi.
Ora pongo la mia attenzione di studio ancora una volta sulla forma. Continuo costantemente ad osservare la sedimentazione murale della muffa affascinante per le continue trasformazioni e sovrapposizioni di temi sgretolati, fusi, contaminati. Nell’importanza che do al continuo passaggio del tempo su di un muro confido il mio prossimo sviluppo pittorico.
Nel contrasto opposto ma speculare delle immagini troviamo quello che manca, quello che completa.
La crescita è la ricerca verso “l’altro”, verso ciò che è lontano da noi e la messa in discussione del tutto è l’unica arma a disposizione. Un pensiero, un’azione che non medita su se stessa e su quello che non è, non cresce, non scarta, non evidenzia, sopravvive.
L’affermazione di se stessi avviene penso proprio nel contrastare le cose già esistenti, ma non voglio essere frainteso, contrastare non solo quando si può avere a disposizione un qualcosa di oggettivamente più forte. Credere. La verità non esiste , valgono solamente le ragioni. Le ragioni cambiano, ecco perché contraddico sempre quello che affronto quello che vedo soprattutto ciò che dipingo. L’unico mezzo a mia disposizione per fare questo è la pittura, crescere iniseme ad essa.
Dunque squarci aperti su nuovi tessuti pittorici, velature, accavallamenti. Quando ciò che è sommerso è reso visibile e ciò che non è sommerso invisibile.
Un progetto per un’opera che rappresenti il tutto universale è quell’opera che contrasta il tutto stesso.

Giovanni Ricciardi

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